Io lo dirò sempre: che Iddio salvaguardi Mourinho e tutto il trash che riesce a regalare. Questo è barcaccume, cazzo, questo! 
Intanto fa volare stracci e pare che tutto gli faccia più o meno sei/sette orrori.
 
Ma partiamo dal principio di questo percorso dopo il #pigliailtapiroescappa GATE.
E tutto riconduce a Maurizio Sarri punto focale di ogni discorso, in bene o in trash, nelle sconfitte FIRST reaction shock, nelle vittorie BIG.
Le cose in quel di Formello non sembravano essere cambiate granché. Al di là del rumoroso arrivo di MAU, infatti, si è deciso di puntare sull’usato sicuro senza spingersi oltre nel mercato. Limite contro il quale la società si è sempre scontrata. 
Questi sono i discorsi che ho sentito dalla prima giornata di campionato in maniera più o meno garbata.
Il che non mi sconvolgeva, dopotutto il totally plebiscito non esiste.
Oh, io ve lo dico già a monte, leggere commenti funerei e contriti sulla squadra/mercato sbagliato, mi provoca la stessa reazione di quando vedo una serie TV in streaming e mando avanti per saltare le pubblicità: NO ACCEPT. 
Eppure i profili fake ci stanno sommergendo. Mi sta bene che passiate il tempo esternando le vostre frustrazioni, ma moderazione, PLEASE.
Ci vuole sempre moderazione poiché tra vincere lo Scudetto e la retrocessione, troppa acqua ha da passa’.
Il bello del calcio dovrebbe essere quello di farsi venire il fegato grosso guardando uno spettacolo sportivo, vagonate di potenziale trash e niente di più. Si tratta pur sempre di un gioco. E trovo scandalosi alcuni commenti che ho letto su Muriqi, o Patric, o Leiva, o Reina, trattati come manco i figli della serva.
E la dimensione fatta al massimo di perculate ironiche, si è persa. 
I calciatori invecchiano e per una buona parte della tifoseria, i propositi di Claudio Lotito sono stati lasciati chissà dove per strada, mentre Tare è rimasto il solito narcisista senza alcuna possibilità di evoluzione.
Io, invece, ho notato una piccola astratta inversione di tendenza: Pochi acquisti ma boni.
E mi spiego:
Pedro Dribblami pure l’anima.
PIPE che culo che l’Inghilterra ti abbia fatto 20 schifi.
Basic ho la netta sensazione che…
Zaccagni non è certo un elemento imbarazzante.
Hysaj poi ve lo dirò.
Moro non è un altro Pedro Neto buttato via.
Romero I can’t wait.
Manca il difensore centrale come mood di questa e della prossima vita.
Del resto… 
Bologna e Verona, sono state partite inutili in cui la Lazio non ha fatto un cacchio di rilevante e noi abbiamo buttato 90 minuti della nostra vita appresso al nulla cosmico. Ma, devo confessarlo, ci sono abituata.
E non ho trovato nulla di sconvolgente nel prendere atto che il nostro Vedat Muriqi venga perculato da tutti, sminuito da tutti, ma intanto sta lì e la colpa non è sua.
Sono cose che succedono e faccio spallucce abbracciando il trash più spinto, roba oramai nota nell’ universo Formelliano.
But…Il SARRISMO?
Arriverò a fine campionato senza sapere quasi niente, senza avere giudizi e pregiudizi.
Maurizio Sarri è chiuso nella sua visione di gioco, prigioniero della sua stessa idea. E non sto sottolineando ciò in accezione negativa, anzi. 
I social hanno mugugnato senza manco un pizzico di buon gusto che magari avrebbe mantenuto almeno qualche filtro e qualche forma di compostezza. 
Ma basta una piccola cosa che può essere pruriginosa e viene schiaffata su facebook, e sì, sto pensando anche all’incazzatura che mi prendo ogni volta che vedo Leiva perculato malamente. 
700 partite in 20 giorni, alla Lazio non regge di farsi il mazzo. È una cosa che sappiamo da tempo immemore.
In alcuni momenti ho visto molta, moltissima mollezza. 
Ma voglio chiudere definitivamente il discorso e godermi la bellezza. Bellezza che spesso, ahimè, viene messa in ombra dal trash.
QUELLO CHE AMO DI SARRI
Non mi sembra un uomo che va a braccetto con le belle parole, non c’ha mai illuso, anzi, è fin troppo chiaro nel dire che bisogna aspettarlo ‘sto benedetto SARRISMO. 
Lo fa mentre cerca di scoprire chi ha di fronte provando ad andargli incontro, non premurandosi di uscirne bene a discapito del chicchessia di turno.
Già solo per il fatto di non aver tirato un bestemmione di replica al #SARRIOUT perso nel disagio, meriterebbe un premio alla carriera.
Sarri ha un modo decisamente personale di intendere il calcio. Resta fedele al suo gusto e non a quello della tifoseria.
E, guarda caso, è sempre stato attento a non far passare la sua prima stagione in biancoceleste come quella dello Scudetto, au contrarie, ha riconosciuto i limiti oggettivi e li ha buttati in piazza.
Non come i Fracazzodavelletri che arrivano pensando di avere i trofei in tasca.
In un mondo pieno di Fracazzodavelletri che non aspettano altro che correre davanti ad un microfono a piagnucolare per ogni -presunto- arbitro che li ha sfavoriti, tutto il rispetto per chi sceglie di non rasentare il ridicolo, per chi è meno scenografico e non ha come primo pensiero quello di scrollarsi via le proprie responsabilità in conferenza stampa. 
Va beh, Ladies and Gentlemen, non ho altro da commentare, non è successo un cacchio di niente e siamo persi nel disagio più totally della pausa per le Nazionali. Quello che avevo da dire su DAZN oramai non fa più notizia. 
Alla fine della fiera, Sarri continua a sembrarmi l’allenatore più azzeccato.
Io sto con MAU e non con chi prova a spiegare come funziona il calcio su fb segnando la linea di demarcazione tra il bello e il brutto, ne ho sinceramente stracolme las pelotas.
Ecco, mo’ v’ho detto davvero tutto.
Sì, sì, ragazzi, lo so, non sono scema, lo so che abbiamo vissuto parentesi HORROR, è inutile rimembrarlo con pippardozzi triti.
E lo spernacchiamento social mi sa di minestrina riscaldata.
Vi volevo avvisare che ho aperto le porte alla bellezza. 
Sarri mi piace, mi dà l’idea di essere vero. Mi piace che non si lanci in proclama ad effetto solo per raggranellare consensi. 
E ricordate che viviamo in un mondo che pullula di Fracazzodavelletri che arrivano pensando di avere il Tricolore in tasca…E noi ce li puppiamo.
E vorrei tanto illudermi che questo possa bastare a mettere fine alla combo lamentele/mugugni/annamoinserieB, ma già so, ahimè, che non sarà così. 
Ma per carità…
Let It Be, o nel mio caso, Let It Cri.
Simplemente, Xoxo.

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